home raccolta supplementi
ARTICOLI DA VIAGGIO mezzi di trasloco e altre restituzioni
parte quarta H.D.S. MAROQUINERIES
[ preparativi per la partenza ]
Dur. 04' 45"
La diligenza di Tarascona - Ah caro signor Tartarino, non sono venuta di mia spontanea volontà, l’assicuro… Una volta pronta la ferrovia di Beaucaire, non mi hanno più trovata buona a niente e mi hanno mandata in Africa… E non sono sola, qui! Quasi tutte le diligenze di Francia sono state deportate, come me. Ci trovavano troppo reazionarie, ed ora eccoci qui tutte a fare una vita di galera… Siamo quello che in Francia chiamate le ferrovie algerine.[1]
E’ proprio necessario restituire a van Gogh scarpe e guanti? parti staccate di piedi, di mani, di orecchie?

Vincent deve forse uscire? deve andare... come Goldstein, in esilio di paese in in paese e di città in città, o come Heidegger, in cammino di campagna in campagna e di bosco in bosco?

Dichiaro di non saperne assolutamente nulla, ma la vista delle stelle mi fa sempre sognare, come pure mi fanno pensare i puntini neri che rappresentano sulle carte geografiche città e villaggi. Perché, mi dico, i puntini luminosi del firmamento ci dovrebbero essere meno accessibili dei punti neri della carta di Francia? Se prendiamo il treno per andare a Tarascon oppure a Rouen, possiamo prendere la morte per andare in una stella. Ciò che però è certamente esatto, in questo ragionamento, è che essendo in vita non possiamo arrivare in una stella, non più di quanto, essendo morti, possiamo prendere il treno. Comunque non mi sembra impossibile che il colera, i calcoli alla vescica, la tisi, il cancro, possano costituire dei mezzi di locomozione celeste, così come i battelli, gli omnibus e il treno sono mezzi di locomozione terrestre. Morire tranquillamente di vecchiaia sarebbe come viaggiare a piedi.[2] 
Mentre tutti sono partiti in cerca della verità in pittura ci sarebbe da chiedersi quando arriva il momento della verità in filosofia.
Perché se è interessante ridare un paio di scarpe al proprietario, cruciale è ridare la cosa (il mezzo, lo strumento) all’uomo.

Solo apparentemente la metafisica è profonda.
Tanto si sottilizza in cerca dell’essenza della “cosa” che persino una scarpa può diventare un concetto scivoloso e imprendibile, un enigma e una seduzione.
Consideriamo, a titolo di esempio, un mezzo assai comune: un paio di scarpe da contadino.[3] 

Definire “mezzo” una scarpa è un modo per prepararsi a di(s)velare una verità (realtà) o un modo di velare entrambe queste due cose: la scarpa e la verità?

[1] Alphonse Daudet, Tartarino di Tarascona, cit. p.68.
[2] Vincent a Theo, Arles 10 luglio 1888 (n. 638-506).
[3] Heidegger, Origine Ni68, p. 18.
Figura: La diligenza per Tarascona, Olio su tela cm.72.0 x 92.0; Arles, Ottobre 1888 - F 478a



PARAGRAFO successivo